Il Parco della Murgia Materana
Il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, detto più semplicemente
Parco della Murgia Materana, è situato nella parte orientale della Basilicata al confine con la Puglia e si estende per una superficie di circa 8000 ettari nel territorio di Matera e Montescaglioso. Il comprensorio del Parco è inserito nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO insieme ai Sassi di Matera.
Il territorio fu frequentato sin dalla preistoria come testimoniano i numerosi reperti fossili esposti al Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola di
Matera, gli stazionamenti della Grotta dei Pipistrelli, frequentata nel Paleolitico, e i villaggi neolitici di Murgia Timone, Murgecchia e di Trasanello cinti da fossati difensivi scavati nella roccia, che si caratterizzano nel neolitico medio per la ceramica di Serra d’Alto, una ceramica figulina dipinta in bruno con motivi geometrici e anse a nastro con spesso protomi animali che prende il nome dall’omonima collina del materano, e che si associa nel neolitico finale alla ceramica di Diana Bellavista.
Una delle caratteristiche più importanti della Murgia è la presenza di oltre un centinaio di
chiese rupestri disseminate in tutto il territorio, a volte nascoste dalla fitta vegetazione e scavate lungo gli argini scoscesi delle gravine in luoghi impervi e di difficile accesso, impreziosite da spettacolari affreschi che testimoniano la devozione che si è protratta fino ai giorno nostri.
Il Parco conserva una considerevole varietà di piante tipiche della foresta mediterranea come la roverella, il fragno, il carrubo, il leccio, della macchia mediterranea come il ginepro, il lentisco, la ginestra, e della gariga come il cisto, il pungitopo, il timo spinoso, la ferula e l’asfodelo.
Numerosissime sono le varietà dei fiori come la vedovella dei prati, la campanula pugliese, l’eliantemo ionico, il convolvolo elegantissimo, il lino di tommasini, lo zafferano di thomas e l’ofris matheolana una piccola e rara orchidea endemica.
Anche la fauna è significativa, tra i sentieri è possibile incontrare istrici, faine, volpi, donnole, tassi, gatti selvatici e cinghiali. Tra i rapaci si possono osservare il capovaccaio, la poiana, il nibbio reale e il falco Grillaio, un piccolo falco adottato come simbolo del Parco, che arriva in primavera dalle savane africane, si riproduce ed in autunno si dirige per svernare a Sud-Ovest del deserto del Sahara.